Luogo: Roma, Piazzale dello Sport, 1
Autore: Marcello Piacentini, Pier Luigi Nervi
Cronologia: 1956 | 1959
Itinerari: Architetture per la collettività
Uso originario: Palazzo pubblico
Uso attuale: Arena per lo sport e gli spettacoli
Nell’ambito dei lavori per le Olimpiadi del 1960, Marcello Piacentini fu incaricato di completare la prospettiva di via Cristoforo Colombo, l’ex via Imperiale, con un fondale scenografico culminante nel nuovo Palazzo dello Sport. L’edificio veniva così a terminare il disegno prospettico del quartiere EUR, l’ex “E42”, progettato da Piacentini a partire dagli anni trenta per l’Esposizione Universale che non ebbe luogo. Data la complessità strutturale, Piacentini venne affiancato da Pier Luigi Nervi. I due maestri realizzarono un edificio a pianta circolare, dove la spazialità interna è caratterizzata dalla grande cupola a sesto ribassato che copre la sala a gradoni affiancata da una galleria anulare di distribuzione.
Man mano che ci si avvicina all’edificio dal lato di Viale dell’Umanesimo o da quello del Parco Centrale del Lago, il Palazzo perde il suo ruolo di fondale scenografico per assumere un aspetto plastico di volume puro scolpito dalla luce.
Al cilindro trasparente delle gallerie, che di notte mostra il complesso sistema della distribuzione interna, si accede tramite ampie scalinate monumentali. La pelle vetrata è stata oggetto di un’installazione luminosa – realizzata in occasione del restauro del 2003, coordinato da Massimiliano Fuksas – che modificava l’impatto visivo della struttura nelle ore serali, lasciandone invariata la percezione nelle ore diurne. L’ingresso principale affacciava in origine verso la prospettiva interna del lago e del quartiere, da cui si prevedeva il maggior afflusso di pubblico.
L’enorme sala circolare (quasi 100 metri di diametro) ha tre ordini di gradinate che garantiscono una capienza di 16.000 spettatori; l’impianto circolare determina una struttura estremamente flessibile, capace di ospitare match di pugilato, partite di pallacanestro, pallavolo e tennis, concerti, spettacoli, convention e concorsi.
La sala è coperta da una cupola a forma di calotta sferica, formata da nervature prefabbricate in cemento con sezione a V successivamente reimpiegate nella volta della Sala per le Udienze Pontificie in Vaticano. Queste nervature sono qui completate superiormente da una soletta di 9 cm e raccordate da ventagli triangolari ai pilastri di sostegno in cemento armato, inclinati secondo la risultante delle spinte della volta.
La copertura della galleria anulare è formata da una volta cassettonata a losanghe, da cui escono i pilastri di sostegno sagomati in una plastica e complessa forma geometrica.
Due ordini di scale, slanciate su ballatoi sospesi tra le grandi vetrate esterne e la galleria anulare, portano all’ultimo livello delle gradinate. La forma delle scale, plasmata su archi parabolici di sostegno, ribadisce il virtuosismo strutturale di Nervi, basato su un sapiente uso del cemento armato.