Piazza Alicia

Luogo: Salemi (TP)

Autore: Roberto Collovà, Alvaro Siza

Cronologia: 1982 | 1998

Uso: Piazza

La sistemazione di Piazza Alicia nella città di Salemi rientra in un esteso programma di interventi condotti da Roberto Collovà con la collaborazione dell’architetto portoghese Alvaro Siza finalizzati alla sistemazione degli spazi pubblici della città a seguito del terremoto che, nel 1968, colpisce numerosi centri della valle del Belice. Il centro, già parzialmente spopolato, risente della violenta scossa di terremoto che provoca il crollo di consistenti porzioni di costruito, tra cui la tardo seicentesca chiesa, che, a causa del sisma, perde la facciata, gran parte delle pareti laterali e la copertura.

Il progetto di sistemazione dello spazio è fondato su un’idea di reinterpretazione dell’edificio allo stato di rudere, ottenuta grazie a un sapiente lavoro di ridefinizione dei margini di crollo. Il programma di intervento prevede la conservazione dei segni essenziali per la lettura della preesistenza, con l’intento di ricostruire un dialogo tra il “nuovo” spazio aperto e il sistema urbano circostante.

L’elemento volumetrico più consistente è il blocco absidale sopravvissuto al sisma. L’arco trionfale e la calotta sono gli unici elementi orizzontali superstiti, le azioni progettuali li rendono protagonisti della nuova conformazione architettonica. Il catino è trattato, internamente, con uno strato di intonaco chiaro e l’estradosso è rivestito da uno strato di rame che lo protegge dagli agenti atmosferici e allo spesso tempo ne costituisce il margine visivo, evidenziato dall’arco verde appena distinguibile. Un’asola vuota separa la calotta absidale dall’arco trionfale mettendo in evidenza i due elementi, un tempo congiunti e adesso separati, e posti in diretto contatto con lo sfondo del cielo.

L’asola tra il catino e l’arco trionfale permette alla luce di colpire la zona un tempo occupata dal presbiterio. La pavimentazione, realizzata in pietra, copre in modo uniforme la sagoma dell’antico edificio, rispettando le originali quote pavimentali.

L’intervento, realizzato nel centro storico di Salemi, nel quale si inserisce la riprogettazione della piazza, riguarda i percorsi di accesso e alcuni spazi un tempo edificati e lasciati vuoti dai crolli. L’esito degli interventi realizzati si differenzia dalle pratiche di cancellazione o totale trasformazione delle tracce lasciate dall’evento traumatico. L’utilizzo di materiali locali, il rispetto delle cromie e la delicatezza delle soluzioni progettuali accompagnano i fruitori alla nuova configurazione, costruendo una possibilità alternativa di superamento del trauma.

La superficie della piazza si estende inglobando lo spazio della chiesa. In un sofisticato gioco di equilibrio tra memoria e innovazione, l’edificio mantiene la propria identità grazie allo scarto altimetrico del sedime e alla ricollocazione dei plinti delle dodici colonne che separavano la navata centrale dalle navate laterali.

Foto di Roberto Boccaccino
Testo Luciano Antonino Scuderi