Luogo: Torino, Piazza Castello, 215
Autore: Carlo Mollino, Carlo Graffi; Marcello Zevelani Rossi, Adolfo Zevelani Rossi (collaboratori); Sergio Musmeci, Felice Bertone (strutture)
Cronologia: 1965 | 1973
Itinerari: Architetture per la collettività
Uso: teatro
Il Teatro Regio sorge nella centrale Piazza Castello di Torino e ha origini barocche, poiché fu commissionato originariamente da Vittorio Amedeo II a Filippo Juvarra. Come Teatro del Re fu però edificato solo nel 1740 su disegno di Benedetto Alfieri. Ricevette, nel corso dei secoli, varie impronte architettoniche e cambiò nome più volte, in relazione allo spirito dell’epoca, fino a quando nel 1936, tra l’8 e il 9 febbraio, un violento incendio lo distrusse completamente. Il concorso indetto per la sua ricostruzione vide vincitore nel 1937 Aldo Morbelli con Robaldo Morozzo della Rocca. Ma solo nel 1965 l’incarico venne affidato a Carlo Mollino e agli ingegneri Marcello e Adolfo Zavelani Rossi, affiancati per le strutture da Sergio Musmeci e Felice Bertone.
L’accesso al Teatro dalla città è differito attraverso un sistema di atri e foyer: la facciata settecentesca cela il fronte dell’edificio progettato da Mollino; dalla cancellata disegnata da Umberto Mastroianni si accede dunque alla Galleria intitolata al tenore torinese Francesco Tamagno e precedentemente denominata Atrio delle Carrozze; da qui, finalmente, l’accesso principale immette nel foyer.
Questo spazio, superbo nelle sue dimensioni, sviluppa un sistema aereo di scale e passerelle ed è distribuito su quattro livelli.
Le pareti interne del foyer, come quelle laterali esterne, sono concepite da Mollino come un organismo stellare in laterizio che ricorda le geometrie decorative del vicino Palazzo Carignano.
Mollino rifiuta una progettazione filologica ed opera, al contrario, con un linguaggio personale e moderno, suggerendo però la radice barocca dell’opera attraverso la linea curva e sinuosa dalla quale originano sia il palco, sia le balconate che scendono come costole dalla volta, sia lo spazio del foyer.
Pur se integrato con la severa facciata dell’Alfieri, unica parte superstite del teatro settecentesco, i criteri di ricostruzione adottati da Mollino seguono orientamenti sia architettonici, sia urbanistici, completamente nuovi rispetto al progetto originale.
La sala principale, restaurata nel 1994 su progetto di Roberto Gabetti e Aimaro Isola, contiene 1.582 posti, distribuiti tra la platea e la corona di 31 palchi. Al fine di incrementare la prestazione acustica della sala, è stato introdotto un nuovo rivestimento in legno di faggio, che ricopre pavimento, pareti e palchi, il boccascena è stato radicalmente trasformato e i rivestimenti delle poltrone sono stati sostituiti con velluto rosso.