Luogo: Marlia (LU), Via Fraga Alta, 2
Autore: Jacques Gréber
Cronologia: anni Venti
Itinerario: I Giardini del passato prossimo
Uso: Villa
Il parco della Villa Reale di Marlia è uno dei più importanti della Lucchesia. Esso è il risultato di numerose trasformazioni che riflettono due periodi costruttivi distinti. Le origini risalgono all’epoca altomedievale, quando la struttura era abitata dal Duca di Tuscia. Successivamente, la proprietà passò ai mercanti lucchesi Buonvisi, che convertirono la fortezza in un palazzo signorile.
Nel 1651 la dimora fu acquistata da Olivieri e Lelio Orsetti, che apportarono modifiche, conferendogli una nuova sistemazione in stile barocco. A questo periodo risalgono viali e giardini scenografici ancora oggi visibili, come il Teatro di Verzura e il Giardino dei Limoni.
Nel 1806 Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone, acquistò la villa, ampliandola e acquisendo la vicina Villa del Vescovo con il suo Ninfeo cinquecentesco e la Grotta di Pan. Parte del parco fu ridisegnata secondo il modello del giardino all’inglese, con un ampliamento dello spazio prospettico davanti al palazzo, arricchito da fontane, statue, giochi d’acqua e nuove specie arboree.
Dopo la caduta di Napoleone, la Villa cambiò più volte proprietà e molti alberi secolari furono abbattuti.Nel 1923 il Conte e la Contessa Pecci-Blunt acquistarono la proprietà e, l’anno seguente, incaricarono l’architetto francese Jacques Gréber di restaurare il parco, con l’obiettivo di coniugare tradizione e innovazione. Furono creati boschi, ruscelli, un lago e altri elementi paesaggistici che contribuirono a definire un quadro romantico. Vennero introdotti anche elementi di stile eclettico e Art Nouveau, come il Padiglione dei Giochi (oggi caffetteria) e un’area sportiva con piscina liberty dotata di riscaldamento, trampolino in legno e spogliatoi.
Il giardino Art Déco, realizzato negli anni Venti e noto anche come Giardino Spagnolo, si caratterizza per il suo raffinato disegno d’acqua di ispirazione islamica, con sofisticati accordi cromatici che vanno dal viola delle bouganville all’oro dei mosaici.
Nel 2015 la proprietà, ormai trascurata, fu acquistata da Henric e Marina Grönberg, che hanno avviato un importante restauro e risanamento, riaprendo il parco al pubblico.
Il parco si estende su una superficie di 19 ettari, delimitata da un muro, e si sviluppa su un terreno con pronunciato dislivello. La passeggiata architettonica nel parco include l’esedra all’ingresso, un lungo prato rettangolare di fronte alla villa, il viale dell’antica ‘ragnaia’ con alte siepi di alloro e leccio, il Giardino dei Limoni, la scenografica peschiera con statue, il ninfeo con Leda e il cigno, il Teatro di Verzura e il teatro d’acqua semicircolare sul retro della villa.
Nelle aree più interne si trovano il ninfeo cinquecentesco, un piccolo giardino all’italiana, una grande limonaia e la Grotta di Pan con giochi d’acqua. La parte più romantica comprende prati irregolari, un ruscello, una piccola collina con sentiero a spirale, il gazebo della musica circondato da glicine e tigli, e il lago inferiore con esemplari secolari di Liriodendron tulipifera.
Il giardino Art Déco/Liberty introduce elementi d’acqua e sofisticati accordi cromatici. La passeggiata è caratterizzata da prospettive e da una sequenza di elementi che culminano nella villa.