Cartiere Burgo

Luogo: Colle Aperto (MN), Viale di Poggio Reale, 13

Autori: Pier Luigi Nervi; Gino Covre, Mario Desideri (strutture)

Cronologia: 1960 | 1964

Itinerario: Un paese industrioso

Uso: Impianto di produzione, ora riconvertito in impianto di riciclo

A dispetto dell’apparente semplicità della sua pianta rettangolare, il complesso delle cartiere Burgo progettato a Mantova da Pier Luigi Nervi è un gioiello architettonico denso di plastica espressività. Si tratta di un corpo di fabbrica parallelepipedo di eccezionale lunghezza, sorretto dall’alto da due cavalletti in cemento armato da cui si dipartono due catene parallele in acciaio, calcolate dall’ing. Gino Covre. Letteralmente, si tratta di un corpo lineare sospeso raccordato al suolo da un basamento continuo in cemento armato, indipendente dalla struttura principale.

Gli spessi cavalletti in cemento armato sono alti in chiave 50 metri. I casseri utilizzati per l’esecuzione del getto furono realizzati anch’essi in cemento, elementi prefabbricati del tipo “a perdere” dello spessore di 7 cm. l’uno. La copertura, un pacchetto spesso oltre 1,50 metri, è realizzata con una tessitura di travi reticolari.

Le cartiere Burgo sono rimaste aperte fino all’anno 2013, anno in cui l’azienda ha chiuso la produzione ed ha venduto l’impianto alla Pro-Gest, che intendeva riconvertire il complesso in impianto di riciclo. La riconversione tuttavia rendeva necessaria l’attivazione di un inceneritore per smaltire le parti non riciclabili del processo. L’opposizione all’inceneritore e le polemiche dei comitati di cittadini hanno bloccato il progetto, che è stato infine riavviato nel maggio 2018, quando una sentenza del TAR ha giudicato l’impianto non solo non inquinante, ma addirittura positivo nei termini di bilancio ecologico globale del territorio circostante.

L’edificio, su cui dal 2016 è apposto un vincolo di salvaguardia per il suo alto valore architettonico, è stato fatto oggetto di un progetto di restauro conservativo funzionale alla sua riconversione in impianto di produzione di carta riciclata. Il nuovo impianto di produzione realizzerà cartoni da imballaggio ottenuti da materia prima interamente riciclata, proveniente dal consumo comunale e provinciale.

Il restauro, condotto con grande attenzione allo stato originario dei luoghi, ha introdotto soltanto poche, limitate variazioni: è stata aggiunta una fila di pilastri al piano terra, necessaria per adeguare la portanza del solaio superiore dove sono alloggiati nuovi macchinari; è stato infine sostituito il carroponte originario, non più in regola nel rispetto delle normative attuali. Per il resto, tutti gli altri interventi sono orientati al ripristino dello stadio quo ante, con la rimozione dei pannelli oscuranti e l’integrale riapertura delle vetrate e il rifacimento della copertura.

Alle spalle della cartiera è collocato un impianto di filtraggio e di depurazione delle acque. Anche in questo pezzo, a pianta circolare, Nervi sperimenta il suo universo formale, recingendo l’invaso con una struttura di contenimento in cemento armato a maglia romboidale, che resiste in modo isotropo alla spinta dell’acqua.

Testo di Manuela Raitano
Foto di Marco Introini