Luogo: Augusta (SR), località Priolo, SP114
Autore: Giuseppe Samonà, Alberto Samonà, Riccardo Morandi
Cronologia: 1958 | 1964
Itinerario: Un paese industrioso
Uso: Centrale termoelettrica
Negli anni Cinquanta la Società Tifeo, consociata della SGES (Società Generale Elettrica Siciliana), commissiona a Giuseppe Samonà il progetto di tre centrali termoelettriche a Trapani, a Termini Imerese e ad Augusta. Tra queste la Centrale di Augusta, la più imponente nella concezione architettonica, è l’unica oggi ancora integra. L’edificio è un simbolo dello sviluppo industriale del Mezzogiorno d’Italia; in particolare, l’area della Sicilia orientale fu caratterizzata dalla massiccia presenza del petrolchimico.
Lo stabilimento di Augusta è prossimo alla linea di costa, non distante dal sito archeologico di Megara Hyblaea. La sua presenza nel paesaggio produce un effetto di spiazzamento non privo di interessanti suggestioni, sapientemente orchestrate dalla mano dei progettisti; questi disegnano sul corpo principale una sequenza di costoloni dalle reminiscenze gotiche, grazie ai quali quest’architettura appare come una sorta di cattedrale dell’età della macchina.
Il complesso della centrale è organizzato per fasce parallele: al volume dei turboalternatori si affiancano tre alte torri caldaia, poste a nord, e i tralicci metallici della sottostazione, situati a sud. Completano il complesso una serie di corpi bassi accessori che contengono gli uffici, dal paramento in mattoni rossi.
La condizione della Centrale Tifeo richiede urgentemente un pensiero progettuale sul suo riuso, prima che le strutture, come vediamo in queste immagini, si degradino ulteriormente.
Con la finalità di provvedere al suo recupero, il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo, di concerto con l’Enel, ha avviato nel 2014 una collaborazione finalizzata alla riqualificazione della Centrale di Augusta, con ricerche finalizzate a impostare studi di fattibilità tecnica e programmatica.