Questo itinerario è un’antologia di spazi che invitano all’incontro. La piazza, da sempre un simbolo del nostro Paese, è l’emblema per eccellenza del vivere all’aperto, dove si transita, si sosta, si entra in relazione e si partecipa agli avvenimenti importanti per la comunità. Negli ultimi decenni, a questo spazio ricco di significati si sono affiancati nuovi luoghi, generati nel tessuto contemporaneo.
Alcuni sono addirittura “non-luoghi”, secondo l’espressione introdotta dall’antropologo francese Marc Augé per indicare spazi architettonici e urbani di utilizzo transitorio, pubblico e impersonale, che diventano luogo d’incontro se sono in grado di accogliere e favorire l’interazione sociale. In architettura i “non luoghi” sono stati indagati da Rem Koolhaas che, nel saggio Città generica, ha teorizzato la città moderna come luogo senza vincoli culturali precostituiti, che si plasma e adatta alle necessità e alle esigenze dei cittadini.
“Incontrarsi in città” è appunto un itinerario fra i luoghi che, rispondendo alle interazioni del fruitore, in qualche modo si autodeterminano rispetto al contesto storico e culturale in cui sono inseriti, al di là delle funzioni di progetto.
Il percorso collega quindi spazi architettonici, urbani e non urbani, localizzati in corrispondenza di stazioni ferroviarie, stabilimenti balneari o waterfront, ossia luoghi liminali, prospicenti a zone di connessione tra la città costruita e il paesaggio naturale.

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