Luogo: Termoli (CB), Viale San Francesco, 21
Autore: Ezio Dolara, Paolo Mizzau
Cronologia: 1976 | 1988
Itinerario: L’architettura contemporanea nel paesaggio
Uso: edificio per il culto
La Chiesa e il Convento di San Francesco a Termoli, progettati dall’ingegnere Ezio Dolara per i Frati Minori Cappuccini, sono un’opera dal forte impatto simbolico e spirituale.
La chiesa di San Francesco non è solo un luogo di culto, ma un punto di riferimento per la comunità locale, servendo un’ampia area della città di Termoli e ospitando numerose attività pastorali e sociali. La sua storia è legata profondamente alla presenza dei Cappuccini che con alterne vicende sono stati in quest’area fin dal Cinquecento. I lavori di costruzione, avviati nel 1978, hanno portato alla solenne inaugurazione nel 1984, ma un devastante incendio, appena un anno e mezzo dopo, ha costretto alla ricostruzione parziale della chiesa che fu riaperta nel 1991.
L’edificio sacro si impone nel tessuto urbano con la sua audace struttura a vela su pianta triangolare. Dal punto di vista strutturale, il progetto si distingue per l’innovativa concezione della copertura, che si ispira alla forma di una tenda. Il campanile, alto 30 metri, funge da elemento portante principale, ancorando una rete di funi che sorreggono la struttura lignea del tetto. Questa soluzione consente di mantenere un equilibrio tra leggerezza e resistenza. Il legno, scelto per la copertura, non solo garantisce una migliore adattabilità alla forma libera dell’involucro, ma conferisce anche un calore visivo che mitiga la severità del calcestruzzo.
L’ingresso, preceduto da una scalinata, è enfatizzato da una tettoia e da una struttura rettangolare con un grande crocifisso, mentre posteriormente si innalza la torre campanaria, che completa la composizione architettonica.
Lo spazio evoca il senso di slancio e trascendenza proprio dell’austera spiritualità francescana. L’involucro è scandito da setti in calcestruzzo armato a vista di altezza variabile che, insieme ai tagli di luce e alla geometria sagomata verso l’alto dei prospetti, amplificano l’idea di elevazione mistica. La grande copertura, con la sua geometria complessa e le sobrie pareti in cemento a vista conferiscono una monumentalità sobria.
L’interno della chiesa si sviluppa come un’aula unica dall’andamento irregolare, dove la pavimentazione in marmo in contrasto con la matericità grezza delle pareti aggiunge un elemento di solenne eleganza.
Adiacenti alla chiesa si trovano il convento e il centro parrocchiale che si sviluppano in un impianto articolato, contraddistinto da volumi orizzontali che contrastano con la verticalità della vela della chiesa. L’intero complesso si dispone intorno a un chiostro dove la libertà compositiva si esprime attraverso geometrie irregolari e un’ampia varietà di soluzioni spaziali.
Oltre alla valenza strutturale e architettonica, il complesso è arricchito da importanti opere d’arte. Il grande mosaico absidale di P. Ugolino da Belluno, realizzato nel 1982 su una superficie di 280 metri quadrati, raffigura un Crocifisso al centro, con San Francesco e Padre Pio ai lati, immersi in un’atmosfera di intensa contemplazione. Il portale bronzeo, con episodi della vita di San Francesco, e il pannello raffigurante Innocenzo III, realizzati dalla scultrice Rita Racchi per la Fonderia Marinelli di Agnone, aggiungono ulteriori elementi iconografici di grande valore. L’Altare Maggiore, opera di Ciardi Amalia Dupré, è un monolite in cemento decorato con bassorilievi, mentre le vetrate policrome, realizzate dalle Vetrerie Mellini di Firenze, completano la scenografia luminosa dell’edificio.