Luogo: Pescia (PT), strada provinciale Mammianese Sud
Autori: Leonardo Savioli, Danilo Santi; Giovanni Corradetti, Giovanni Dalai, Pierluigi Marcaccini, Tito Marcelli (collaboratori)
Cronologia: 1970 | 1988
Itinerario: Un paese industrioso
Uso: Mercato
Una doppia fila di sei sostegni, composti ognuno da quattro piloni, sorregge gli stralli cui è appeso il volume principale del nuovo mercato ortofrutticolo di Pescia. L’edificio, che svolge la funzione di mercato all’ingrosso, è stato pensato come una struttura modulare che può essere ampliata nel tempo ed è caratterizzato da una tecnologia molto avanzata, che fa uso di un linguaggio che ha pochi altri esemplari in Italia.
Il mercato ortofrutticolo è collocato in un’area pianeggiante, adiacente alla stazione ferroviaria. Il parallelepipedo vetrato – definito da una struttura metallica poggiata su una trama regolare di pilastri in cemento armato – ospita la sala per le contrattazioni. Il basamento seminterrato è destinato ad ospitare il parcheggio.
Dettaglio dell’attacco tra la struttura in cemento armato della parte basamentale e la facciata traslucida.
L’ambiente principale è il salone delle contrattazioni: un grande spazio unitario coperto da una piastra reticolare che, nonostante misuri 100×100 metri, è privo di appoggi intermedi. La struttura è lasciata a vista, insieme alle tubature degli impianti e alle scale; le tamponature in vetro traslucido fanno sì che questo spazio risulti estremamente luminoso e arioso.
Nel mercato dei fiori, precedentemente realizzato a Pescia da Savioli con Ricci e Gori, le estremità della grande aula voltata restavano aperte verso il paesaggio. Nel mercato ortofrutticolo invece il parallelepipedo è chiuso ai lati con volumi rivestiti di panelli metallici che al piano terra ospitano gli esercizi commerciali e ai piani superiori gli uffici. Questi spazi sono collegati tra loro mediante un sistema di scale e ballatoi che attraversano il salone delle contrattazioni.