Architetture per le collettività che vive emozioni insieme
Architetture per le collettività che si riconosce nei luoghi
Architetture per le collettività che si muove nel Paese
Alla fine della guerra per collegare Milano e Roma occorrono ancora trentatré ore di treno, le donne votano per la prima volta e un reduce dal fronte, Fausto Coppi, diventa il simbolo della rinascita. Sulle strade delle città “aperte” compare un veicolo che incuriosisce e subito diventa metafora di libertà, la Vespa, seguita dalla Lambretta. Nel 1953 Hollywood la immortala: le Vacanze romane in una Roma ancora “popolare” fanno scoprire agli italiani i riti collettivi della modernità. In un paese che scopre il valore del tempo libero, nasce una nuova attenzione disegno degli spazi pubblici.
In quindici anni, dal 1945 al 1960, l’Italia muta la sua pelle, tentata dal sogno del progresso ma non ancora affrancata del tutto dalla nostalgia per la tradizione. Anche la provincia cerca la sua emancipazione, guardando alle grandi città come Torino, Milano, Napoli e Roma, e si dota non solo dei modelli sociali più avanzati, ma rinnova anche quelli urbani come chiese, teatri, cinema, piazze e giardini. Questi sono i luoghi della vita sociale del paese, i luoghi in cui le comunità si incontrano, si ritrovano e si riconoscono.
All’inizio del nuovo decennio è sempre un film ambientato a Roma a segnare, ancora una volta, una nuova epoca: gli anni Sessanta, che si aprono con La dolce vita, si chiuderanno con una crisi che, dalle università, trasformerà tutta la cultura italiana. I nuovi riti collettivi post-sessantotto incentiveranno la costruzione di spazi per i giovani, per la cultura e per il tempo libero: sedi universitarie, luoghi dello sport e arene per l’intrattenimento di massa.
A partire dagli anni Ottanta, entrata in crisi l’arte borghese, si consolida infine la società del consumo e il suo simbolo diventa la “Milano da bere”. In questo scenario torna infine la Vespa, stavolta guidata da un disincantato Nanni Moretti, che nelle vie solitarie della capitale coglie l’altra bellezza degli spazi collettivi, la bellezza degli spazi pubblici posti a margine delle periferie.
Luogo: Napoli, Via John Fitzgerald Kennedy, 54 Autore: Giulio De Luca, Giuseppe Squillante (progetto originario); Giulio De Luca (ricostruzione) Cronologia: 1938 | 1952; 1990 | 2001 Itinerario: Architetture per la collettività
Località: Roccaraso (AQ), località Aremogna Autore: Vincenzo Monaco con Carlo Mercuri; Piero Dorazio (vetrate) Cronologia: 1965-1969 Itinerario: Architetture per la collettività – L’architettura contemporanea nel paesaggio Uso: Luogo di culto
Luogo: Sollicciano (Firenze), via G. Minervini, 2r Autore: Giovanni Michelucci e collaboratori Cronologia: 1990 | 2007 Itinerari: Architetture per la collettività
Luogo: Roma, Largo dei martiri delle Fosse Ardeatine Autore: Nello Aprile, Cino Calcaprina, Aldo Cardelli, Mario Fiorentino, Giuseppe Perugini; Mirko Basadella, Francesco Coccia (sculture) Cronologia: 1944 | 1951 Itinerari: Architetture per la collettività
Luogo: Gibellina Nuova (TP), compreso tra via Monte Finestrelle e via Ruggero Settimo Autore: Franco Purini, Laura Thermes Cronologia: 1987 | 1990 Itinerari: Architetture per la collettività
Luogo: Zerbo di Opera (MI), Via Emilia, 31 Autore: Guido Canella, Michele Achilli, Daniele Brigidini Cronologia: 1972 | 1975 Itinerario: Architetture per la collettività
Luogo: Napoli, Piazzale Vincenzo Tecchio Autore: Luigi Cosenza; G. De Martino, G. Guerra, M. Pagano, P. Picone, G. Savastano, L. Tocchetti, M. Taddei, O. Vocca, R. De Stefano (collaboratori); Paolo Ricci, Domenico Spinosa (mosaici) Cronologia: 1948 | 1980 Itinerari: Architetture per la collettività
Luogo: Roma, Via Pietro da Courbertin, 30 Autore: Renzo Piano; Franco Zagari (giardini) Cronologia: 1994 | 2002 Itinerari: Architetture per la collettività