Auditorium, pinacoteca e “bolla” al Lingotto

Luogo: Torino, Via Nizza

Autore: Giacomo Matté Trucco, RPBW – Renzo Piano Building Workshop

Cronologia: 1915 | 1922 (realizzazione); 1983 | 2003 (restauro e ampliamento)

Itinerario: Un paese industrioso

Uso: Stabilimento industriale, ora centro polifunzionale

La Fabbrica Italiana Automobili Torino (FIAT), vero e proprio simbolo dello sviluppo italiano, è l’industria che più di ogni altra ha contribuito alla modernizzazione del nostro paese. Lo stabilimento centrale, costruito a Torino da Giacomo Mattè Trucco a partire dal 1933 e inaugurato simbolicamente il 1 maggio 1939, si impose all’attenzione come uno degli esempi più avanzati in Europa di architettura industriale del primo Novecento. Lungo oltre 500 metri, l’audace corpo di fabbrica era articolato in 4 corti e sormontato da una pista di collaudo per la sperimentazione dei prototipi prodotti in loco. Lo stabilimento rimase in funzione fino al 1982, quando la FIAT decise di dismettere la produzione della sua sede storica. L’anno seguente, a seguito di una consultazione internazionale finalizzata a studiare il riuso dell’enorme struttura, l’incarico venne affidato a Renzo Piano.

Il progetto di Piano innesta nell’edificio di Trucco un complesso sistema di funzioni e di spazi pubblici integrati. Nell’insieme spiccano, per qualità di disegno, l’Auditorium (parzialmente interrato fino a 10 metri di profondità), lo “scrigno” e la cosiddetta “bolla”: questi ultimi sono due volumi collocati sulla pista di collaudo in copertura, che connotano con la loro presenza il lungo sviluppo orizzontale dell’edificio.

L’Auditorium “Gianni Agnelli” è al momento una delle principali strutture per concerti della città di Torino. Inaugurato nel 1994, esso può assumere una configurazione variabile grazie a un sistema di pareti mobili, passando da un minimo di 500 posti a un massimo di circa 2000 posti. In conseguenza di ciò, anche il tempo di riverberazione del suono può variare, permettendo alla sala di offrire un’acustica eccellente sia nel caso di concerti di musica sinfonica che nel caso di uso congressuale.

La Pinacoteca “Giovanni e Marella Agnelli” ospita una ricca collezione permanente con opere del Settecento, Ottocento e Novecento. Una parte della collezione è collocata in un volume posto sul tetto dell’edificio, detto “lo scrigno”; esso è situato in posizione antipolare rispetto all’altro grande oggetto architettonico disegnato da Piano, la “bolla”.

Lo “scrigno” è sospeso sul braccio trasversale che divide le prime due corti a nord, in asse con l’impaginato della facciata sottostante, e si affaccia nello spazio verde sottostante.

Inaugurato nel 2002, “lo scrigno” ospita 25 opere d’arte provenienti dalla collezione personale dei fondatori; tra queste troviamo tele di Canaletto, di Manet, di Renoir e di Matisse, oltre a due statue in gesso di Canova.

La “bolla”, come l’Auditorium, fu anch’essa terminata nel 1994. È appoggiata su una spessa trave d’acciaio che sostiene all’altro capo la piattaforma circolare dell’eliporto. Ospita al suo interno un’ampia sala riunioni, dalla quale è possibile godere di un impressionante panorama sulle Alpi Occidentali.

La concezione avveniristica degli oggetti disegnati da Piano ben si integra con la concezione, anch’essa innovativa, dell’edificio di Trucco, innescando un interessante contrasto tra la città di Torino e queste straniate presenze, sospese tra la linea di colmo del lungo edificio e il cielo.

Testo di Manuela Raitano
Foto di Altrospazio e di Emanuele Piccardo