Palazzine al Circo Massimo

Luogo: Roma, Via del Circo Massimo, 1-9

Autore: Vincenzo Monaco, Amedeo Luccichenti

Cronologia: 1952 | 1953

Itinerario: Costruire case, fare città

Uso: Residenza

Esempio emblematico della qualità della residenza borghese romana all’inizio del boom economico, le palazzine di via del Circo Massimo, di fronte al Palatino, descrivono con precisione una delle tipologie più fortunate e reiterate nella Capitale.

I due prospetti principali, quasi completamente vetrati, presentano un forte spessore di facciata che, attraverso una decisa alternanza tra pieni e vuoti, determina una variazione sul tema: la palazzina più a nord presenta lunghe finestre a nastro che scandiscono un ritmo decisamente orizzontale, mentre l‘edificio d’angolo, posto all’altezza dell’uscita della Metropolitana, mostra in facciata il reticolo strutturale.

Dall’allineamento dei piani e delle pensiline sommitali sul fronte di via del Circo Massimo, che ha una sensibile pendenza, derivano due diversi tipi di attacco a terra: la palazzina d’angolo, che ha una maggiore altezza, include negozi su entrambi i lati che affacciano sul marciapiedi, mentre la palazzina a fasce orizzontali presenta un atrio compresso, completamente privato, in parte ribassato rispetto al piano stradale.

L’angolo su viale Aventino svela un differente carattere, esibendo un prospetto molto più chiuso e compatto.

Su questo stesso fronte l’edificio accentua la sua plasticità, arretrando rispetto al filo strada e liberando l’involucro di facciata nel complesso attacco al cielo.

Così avviene, simmetricamente, sul lato interno, dove ritroviamo l’accentuazione plastica del prospetto su viale Aventino, declinata tuttavia con minor virtuosismo.

Diversi infine i materiali di rivestimento utilizzati: l’edificio d’angolo, intonacato con tonalità più calde, presenta tamponature e rivestimenti interni in laterizio sul fronte loggiato.

La palazzina a fasce orizzontali, di colore più freddo, ha invece i parapetti rivestiti in tessere di mosaico. Gli infissi in legno costituiscono infine l’elemento unificante del linguaggio architettonico delle due palazzine.

Testo di Luca Reale
Foto Alessandro Lanzetta