Quartiere Barca

Luogo: Bologna, compreso tra via Grandi, via Giovanni XXIII, via Buozzi, via della Barca

Autore: Giuseppe Vaccaro (coordinatore); Annibale Vitellozzi, L. De Filla, F. Santini, A. Leorati, A. Legnani, Mario Paniconi, U. Chiarini

Cronologia: 1957 | 1962

Itinerario: Costruire case, fare città

Uso: Residenze, negozi e servizi

Inaugurato nel 1962 e collocato nella periferia ovest della città, adiacente al parco Fluviale del Reno, il quartiere Barca, in origine stimato per l’insediamento di circa 40.000 abitanti e solo parzialmente realizzato, è il più importante intervento urbano del secondo dopoguerra a Bologna.

Le “unità di vicinato”, le corti aperte e gli edifici alti si sviluppano attorno ad un lunghissimo edificio porticato a due piani detto “il treno”, che costituisce l’ossatura di tutto il quartiere, caratterizzato anche dalla continuità della vegetazione e delle alberature.

Le tre coppie di torri di nove piani costituiscono un punto di riferimento per chi arriva al quartiere dal centro di Bologna.

Il “treno” di Giuseppe Vaccaro è un edificio lungo oltre 500 metri che ospita negozi a piano terra, definisce il grande vuoto di piazza Giovanni XXIII e costituisce al tempo stesso il fondale e il luogo di passaggio per gran parte del quartiere.

La distribuzione è in linea, con ogni corpo scala che serve 4 alloggi; cucina e servizi affacciano su chiostrine interne di forma quadrata, mostrate in testata perché “sezionate”. 

Il fronte convesso del “treno” presenta balconi in corrispondenza dei soggiorni. Le persiane delle finestre a tutt’altezza scorrono lungo binari orizzontali.

Anche le altre tipologie edilizie – corti aperte, unità di vicinato ed edifici in linea – sono immaginate dal gruppo coordinato da Vaccaro come case in serie che variano nello “schema di montaggio”. Tutte mantengono un’altezza di tre livelli, con piano terra a volte porticato, a volte utilizzato per gli alloggi.

Una grande attenzione è dedicata alla cura del dettaglio: anche se realizzato con materiali economici come calcestruzzo, ferro, laterizio, il quartiere mostra una grande ricchezza di particolari, finiture e tessiture legati all’apparato costruttivo.

Testo di Luca Reale
Foto di Altrospazio