Terme Bonifacio VIII

Luogo: Fiuggi, Piazzale G. Lucarelli d’Anticoli

Autore: Luigi Moretti

Cronologia: 1963 | 1969

Itinerario: L’Italia va in vacanza

Uso: Stabilimento termale

Il complesso di Luigi Moretti rappresenta un esempio di perfetta integrazione tra corpi architettonici e paesaggio naturale. Esso si compone di diversi volumi che aderiscono all’orografia dell’area, caratterizzata da un pendio coperto da un castagneto.

Un percorso pedonale porta dall’ingresso principale all’area centrale destinata alla mescita. Il viale termina in uno spazio protetto da una sottile tettoia di forma trapezoidale che l’architetto ha denominato “tenda Araba”, sia per la forma che per l’uso per cui è stata pensata: riparare dal sole.

Lungo l’asse centrale si sviluppa una promenade segnata da un doppio filare di alberi e delimitata su entrambi i lati da edifici lineari che ospitano negozi e servizi. Ad essi sono anteposti due portici che offrono agli utenti una vasta zona in ombra.

I portici sono elementi molto interessanti sia dal punto di vista formale che strutturale. Ognuno di essi si compone di una sequenza di sottili superfici curve, che sembrano vele in balia del vento. Uno spessore così ridotto è possibile grazie all’uso di una serie di travi incrociate in cemento armato precompresso, innervate nell’estradosso. Tra i portici e i volumi bassi dei negozi si definisce uno stacco che permette di far riaffiorare, lungo il percorso, la vista della natura.

La “tenda Araba” è una copertura in cemento armato che, poggiando su quattro grossi pilastri, prende una forma morbida, come fosse un tessuto: si piega sui lati lunghi e si curva al centro. Per produrre questo effetto l’architetto innerva l’intradosso con una serie di travi non visibili all’esterno, dove la superficie rimane levigata. Da questo spazio si accede agli ambienti chiusi per i trattamenti invernali o, attraverso la scala, al livello superiore.  

Una lunga scala porta a una terrazza coperta da un tetto circolare, una cupola rovesciata forata al centro che è comunemente chiamata “la Rotonda”. La sua forma e il foro centrale ricordano il Pantheon o le antiche terme romane.

La “Rotonda” è adibita alla mescita all’aperto. Il foro nella sua copertura serve come impluvio per raccogliere l’acqua nella vasca sottostante.

Lo spazio per la mescita all’aperto si estende in una serie di altre terrazze di forma circolare che coprono le sale adoperate per il periodo invernale. Da queste terrazze è possibile godere dello splendido paesaggio circostante.

Il complesso termale disegnato da Luigi Moretti è in sintesi un’architettura pensata come un percorso con un grande fondale scenografico, articolato su più livelli raccordati da una scala centrale rettilinea e da due scale laterali curvilinee. L’uso delle forme circolari che caratterizzano i volumi, le coperture e le scale rende l’insieme estremamente dinamico e perfettamente inserito nel contesto naturale.  

Testo Gianpaola Spirito
Foto di Alessandro Lanzetta