Slug: architetture-per-le-collettivita
Numero di articoli: 28
Descrizione: Alla fine della guerra per collegare Milano e Roma occorrono ancora trentatré ore di treno, le donne votano per la prima volta e un reduce dal fronte, Fausto Coppi, diventa il simbolo della rinascita. Sulle strade delle città “aperte” compare un veicolo che incuriosisce e subito diventa metafora di libertà, la Vespa, seguita dalla Lambretta. Nel 1953 Hollywood la immortala: le Vacanze romane in una Roma ancora “popolare” fanno scoprire agli italiani i riti collettivi della modernità. In un paese che scopre il valore del tempo libero, nasce una nuova attenzione disegno degli spazi pubblici. In quindici anni, dal 1945 al 1960, l’Italia muta la sua pelle, tentata dal sogno del progresso ma non ancora affrancata del tutto dalla nostalgia per la tradizione. Anche la provincia cerca la sua emancipazione, guardando alle grandi città come Torino, Milano, Napoli e Roma, e si dota non solo dei modelli sociali più avanzati, ma rinnova anche quelli urbani come chiese, teatri, cinema, piazze e giardini. Questi sono i luoghi della vita sociale del paese, i luoghi in cui le comunità si incontrano, si ritrovano e si riconoscono. All’inizio del nuovo decennio è sempre un film ambientato a Roma a segnare, ancora una volta, una nuova epoca: gli anni Sessanta, che si aprono con La dolce vita, si chiuderanno con una crisi che, dalle università, trasformerà tutta la cultura italiana. I nuovi riti collettivi post-sessantotto incentiveranno la costruzione di spazi per i giovani, per la cultura e per il tempo libero: sedi universitarie, luoghi dello sport e arene per l’intrattenimento di massa. A partire dagli anni Ottanta, entrata in crisi l’arte borghese, si consolida infine la società del consumo e il suo simbolo diventa la “Milano da bere”. In questo scenario torna infine la Vespa, stavolta guidata da un disincantato Nanni Moretti, che nelle vie solitarie della capitale coglie l’altra bellezza degli spazi collettivi, la bellezza degli spazi pubblici posti a margine delle periferie.
Slug: mare
Numero di articoli: 21
Descrizione: In occasione della “Giornata del mare”, la DGCC propone la pubblicazione sul proprio sito internet “Atlante Architettura contemporanea” di un nuovo itinerario dedicato alle architetture marine e costiere. Attraverso “Architetture riflesse” si propone un viaggio tra gli edifici progettati e realizzati in aree prossime alle coste, con una particolare attenzione agli aspetti paesaggistici e naturali. L’Italia è caratterizzata da un’estensione costiera tra le più ampie d’Europa e il suo rapporto con il mare è stato, e continua a essere, un tema centrale per numerosi progettisti. Il rapporto con l’acqua e con il paesaggio costiero si presentano spesso come una duplice sfida progettuale che raccoglie sia aspetti legati all’inserimento nel contesto, sia l’interpretazione e trascrizione delle funzioni insediate in prossimità del mare in oggetti fisici. La selezione di opere offre un’ampia panoramica sul progetto in aree marine, spaziando tra le diverse tipologie caratteristiche di questo ambiente. Attraverso la descrizione di architetture distribuite lungo le coste italiane, l’itinerario permette di apprezzare le caratteristiche e la varietà dell’ambiente marino e costiero del paese offrendo uno spaccato dei modi di vivere il mare, partendo dalle coste isolane, passando per i profili della penisola e spaziando dalle attività lavorative tradizionalmente svolte negli edifici, nelle infrastrutture portuali e nelle stazioni marittime, non dimenticando le attività ricreative delle località balneari come stabilimenti, villaggi per le vacanze e tutti i servizi connessi.
Slug: caccia-al-tesoro
Numero di articoli: 21
Descrizione: L’Italia possiede il più cospicuo patrimonio di beni culturali del mondo del quale fanno parte, tra l’altro, più di 3.400 musei, 2.000 aree archeologiche e ben 54 siti che sono classificati dall’Unesco come “patrimonio dell’umanità”. Girovagare per il nostro Paese significa quindi intraprendere una vera e propria “caccia al tesoro” poiché, oltre che nelle nostre città d’arte, ci si può imbattere in scrigni preziosi, ricchi di oggetti e di reperti affascinanti, anche nei luoghi più inaspettati. L’itinerario costituisce solo un sintetico appunto per alcuni dei tanti possibili viaggi da intraprendere e rimanda a quei luoghi nei quali l’interesse per i contenuti di un museo, di una biblioteca, di un sito archeologico, di un edificio per la cultura o di uno spazio espositivo, si unisce alla qualità architettonica degli edifici progettati per contenerli o degli allestimenti ideati per mostrarli secondo un percorso cognitivo. Il nostro Paese ha una consolidata tradizione in questo genere di progetti e figure come Franco Albini e Franca Helg, Carlo Scarpa, Franco Minissi o i BBPR rappresentano punti di riferimento a livello internazionale. In Italia esistono musei di ogni genere progettati non solo per esporre opere d’arte o reperti archeologici, ma anche prodotti dell’industria o della ricerca tecnologica, per narrare le storie della scienza, delle città o dei territori. Per questo, l’itinerario propone, accanto ad opere ben note, anche interventi meno conosciuti dal grande pubblico, come il Museo dell’Automobile di Torino o il Museo del Ciclismo del Colle del Ghisallo.
Slug: costruire-case-fare-citta
Numero di articoli: 24
Descrizione: Il tema della residenza pubblica e privata, nelle sue declinazioni e nel rapporto con la città e il paesaggio, è centrale per lo sviluppo economico dell’Italia del secondo dopoguerra. L’itinerario racconta la storia della costruzione della città moderna attraverso la pianificazione della casa pubblica e della residenza privata. L’eroica stagione dei quartieri INA-CASA (1949-63) fotografa con estrema chiarezza il ruolo e l’impostazione teorico-culturali assunti dall’Italia nel periodo della Ricostruzione, e poi del cosiddetto miracolo economico. L’itinerario attraversa anche alcune specifiche esperienze dell’architettura borghese (il condominio milanese, la palazzina romana): edifici, a volte di limitate dimensioni, che sono riusciti a “fare città” grazie alla propria intrinseca qualità architettonica o alla loro capacità di ricucitura del fronte urbano. Alla fine degli anni Ottanta si conclude un periodo che vede terminare, in 20 anni, la realizzazione di alloggi pubblici per circa 900.000 famiglie, tre volte quelli realizzati dal Piano Fanfani. L’approccio è però ben diverso: i complessi nati con la legge n. 167/1962 sostituiscono un’idea comunitaria, che metteva al centro il tema del quartiere e la “scala umana”, con un modello sì di autosufficienza, ma anche di astrazione, salto di scala e rottura con il tessuto urbano. Negli ultimi decenni del Novecento si registra infine un forte disinvestimento del nostro Paese sul tema dell’abitazione sociale. Allo stesso tempo i grandi investimenti privati che hanno determinato, a cavallo del millennio, l’esplosione di un nuovo boom edilizio trainato dall’espansione dei principali sistemi metropolitani, sembrano invece aver inciso in termini di quantità più che di qualità.
Slug: g2
Numero di articoli: 30
Descrizione: Misurarsi con il tema della preesistenza è per un progettista una delle sfide più ardue e forse più interessanti. Il riuso di architetture non funzionali, il restauro o la parziale ricostruzione di edifici danneggiati o mutilati richiedono, infatti, che si raggiunga un delicato equilibrio tra memoria storica e rinnovamento. Ponendosi come obiettivo il recupero dell’esistente piuttosto che la demolizione e la ricostruzione, l’architettura mira alla ri-funzionalizzazione dei luoghi, intervenendo su spazi dimenticati per restituire spazi vivibili. Le parole d’ordine sono convertire, aggiungere, modificare, integrare, stratificare e, a volte, sostituire. L’itinerario propone una notevole varietà di esperienze. Alcuni interventi sono stati selezionati non solo per l’indiscussa qualità progettuale ma anche per la sorprendente capacità di adeguarsi al contesto storico. Altri sono stati scelti per il loro valore simbolico, testimonianze permanenti degli eventi che hanno segnano la storia del Paese.
Slug: h3
Numero di articoli: 14
Descrizione: Il settore delle grandi opere infrastrutturali è probabilmente il settore che più si presta allo sviluppo urbano. Di fatto, non può essere trascurato il ruolo che le infrastrutture hanno nella formazione e definizione di un luogo poiché, il loro impatto, ha effetti di lunga durata sul paesaggio. Progettare infrastrutture vuol dire quindi pensare e sviluppare spazi durevoli nel tempo, reti di trasporto e punti di collegamento, basi logistiche, nodi intermodali, non fini a sé stessi, ma concepiti come parti di un insieme; strumenti e servizi necessari per incrementare e migliorare l’accessibilità e la mobilità del Paese. L’itinerario ‘In viaggio per l’Italia’, propone alcuni esempi dell’articolato sistema, di impianti e strutture pubbliche, diffuso sul territorio nazionale.
Slug: n7
Numero di articoli: 15
Descrizione: Questo itinerario è un’antologia di spazi che invitano all’incontro. La piazza, da sempre un simbolo del nostro Paese, è l’emblema per eccellenza del vivere all’aperto, dove si transita, si sosta, si entra in relazione e si partecipa agli avvenimenti importanti per la comunità. Negli ultimi decenni, a questo spazio ricco di significati si sono affiancati nuovi luoghi, generati nel tessuto contemporaneo. Alcuni sono addirittura “non-luoghi”, secondo l’espressione introdotta dall’antropologo francese Marc Augé per indicare spazi architettonici e urbani di utilizzo transitorio, pubblico e impersonale, che diventano luogo d’incontro se sono in grado di accogliere e favorire l’interazione sociale. In architettura i “non luoghi” sono stati indagati da Rem Koolhaas che, nel saggio Città generica, ha teorizzato la città moderna come luogo senza vincoli culturali precostituiti, che si plasma e adatta alle necessità e alle esigenze dei cittadini. “Incontrarsi in città” è appunto un itinerario fra i luoghi che, rispondendo alle interazioni del fruitore, in qualche modo si autodeterminano rispetto al contesto storico e culturale in cui sono inseriti, al di là delle funzioni di progetto. Il percorso collega quindi spazi architettonici, urbani e non urbani, localizzati in corrispondenza di stazioni ferroviarie, stabilimenti balneari o waterfront, ossia luoghi liminali, prospicenti a zone di connessione tra la città costruita e il paesaggio naturale.
Slug: itinerari
Numero di articoli: 326
Descrizione: Sono percorsi tematici che accolgono più di cento architetture che testimoniano le eccellenze della cultura architettonica italiana del secondo Novecento. I titoli dei temi sono i primi strumenti di comunicazione. Ispirati alla ripresa produttiva degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, segnano la partenza per un percorso collettivo da ciò che eravamo a ciò che siamo. Non riferiti ad aree territoriali circoscritte ma all’intero territorio nazionale, interpretano i caratteri unificanti di opere appartenenti a contesti geografici anche lontani, all’interno di un patrimonio estremamente variegato. Gli itinerari indicati vanno letti come aperti ed esemplificativi. Aperti nel senso che, in riferimento al carattere prevalente messo in luce dall’itinerario, possono essere incrementati. Esemplificativi nel senso che non escludono le tante altre modalità di lettura offerte dal patrimonio dell’architettura italiana del secondo Novecento. Tutte le opere presenti negli itinerari generali sono state oggetto di campagna fotografica.
Slug: paesaggio
Numero di articoli: 40
Descrizione: In occasione della Giornata nazionale del paesaggio, la DGCC propone un itinerario dedicato al rapporto tra architettura contemporanea e paesaggio all’interno del proprio sito internet “Atlante Architettura contemporanea”. Il paesaggio costituisce storicamente elemento portante del progetto architettonico di qualità. L’identità eterogenea del paesaggio italiano ha rappresentato un terreno di sfida per i progettisti, che hanno proposto diverse letture del suo rapporto con l’architettura. La selezione di immagini qui proposta esplora il territorio italiano attraverso opere realizzate negli ultimi settanta anni, che consentano di apprezzare le diverse interpretazioni del concetto di paesaggio. La lettura delle architetture è affidata all’occhio di giovani fotografi che hanno documentato le opere nei rispettivi contesti, cogliendone punti di vista inediti. Attraversando le diverse regioni, si compone una descrizione del territorio che affronta i temi ricorrenti dell’architettura contemporanea, dalle opere infrastrutturali che intervengono sul disegno di importanti tratti del paesaggio naturale agli stabilimenti balneari che concorrono alla definizione del paesaggio costiero. Nell’itinerario si è tenuto conto del paesaggio urbano quale elemento caratterizzante del linguaggio contemporaneo per evidenziare la chiave di lettura della qualità architettonica anche in continuità con il costruito storico, concorrendo così alla definizione di alcuni dei molteplici aspetti distintivi del paesaggio italiano.
Slug: l-italia-va-in-vacanza
Numero di articoli: 21
Descrizione: Tra il 1963 e il 1964 uscirono i dischi a 45 giri di Sapore di sale, Una rotonda sul mare, Abbronzatissima e Sul cocuzzolo della montagna, quattro canzoni, cantate rispettivamente da Gino Paoli, Fred Buongusto ed Edoardo Vianello, che possono essere considerate la celebrazione popolare di uno dei nuovi riti – spesso pieni di ottimismo – che caratterizzarono il “miracolo economico” italiano: le vacanze estive. Proprio in quegli anni, quello che fu chiamato il “boom” volgeva al termine (sempre nel 1963 uscì un film di Vittorio De Sica interpretato da Alberto Sordi che aveva questo titolo) per lasciare il posto ad una fase più complessa e delicata della vita politica ed economica del nostro Paese a cui fu dato il nome di “congiuntura”. Le vacanze però erano ormai diventate un fenomeno che riguardava una parte sempre più rilevante della popolazione: nel 1959 il 13% degli Italiani andava in vacanza, ma già nei primi anni Sessanta il dato era salito al 21% per poi raggiungere il 46% a metà degli anni Ottanta. Un formidabile incentivo fu costituito dalla politica della motorizzazione privata di massa e dalla costruzione dell’Autostrada del Sole da Milano a Napoli (1956-1964). L’itinerario riunisce una serie di opere che raccontano questo importante fenomeno di costume, che diventerà ben presto uno dei motori delle dinamiche economiche del nostro Paese mettendone in evidenza le grandi potenzialità di offerta turistica. Le opere illustrate sono alberghi, complessi residenziali, case di vacanza, villaggi turistici, stabilimenti balneari, rifugi alpini, colonie montane ma anche impianti termali e parchi di divertimento. Sono rappresentate molte Regioni d’Italia e diversi generi di offerta: il mare, la montagna, le terme, la collina, i laghi.
Slug: l5
Numero di articoli: 10
Descrizione: Da sempre cara agli italiani, la casa è un luogo significativo e significante, il cui ruolo, quale risorsa e/o espressione di status sociale, dipende da fattori di tipo demografico, politico, culturale. L’architettura abitativa, però, è anche pensiero, sorto dalla relazione diretta tra progettista e committente. Questo intreccio ha prodotto in molti casi risultati altissimi, che sono raccolti in quest’itinerario. L’abitazione di rappresentanza presenta una notevole varietà tipologica, che spazia dalla villa unifamiliare in luoghi isolati all’appartamento nel pieno centro della città. Anche la forma della casa di villeggiatura non è univoca e la scelta tra una tipologia attesta l’evoluzione delle dinamiche sociali. Così, all’esclusività e alla riservatezza della villa monofamiliare, si contrappone il residence con i suoi spazi comuni, appositamente pensati per soddisfare il desiderio di convivialità della famiglia moderna. Un aspetto particolarmente interessante di questa tipologia costruttiva è la possibilità di collaborazioni multidisciplinari. Non sono rare, infatti, le progettazioni che coinvolgono architetti e artisti, con esiti di grande suggestione, conseguenza di una visione dell’abitare che diventa estetica condivisa. L’itinerario mostra diverse soluzioni abitative sorprendenti, con i loro arredi originari, che, per gentile concessione dei proprietari, sono pubblicate per la prima volta.
Slug: m6
Numero di articoli: 62
Descrizione: L’Italia del boom economico investe per la realizzazione di nuove grandi opere pubbliche. Oltre ai significativi progetti dedicati all’edilizia abitativa si lavora ad implementare le strutture destinate alla comunità, accanto agli uffici delle amministrazioni centrali e periferiche, sorgono nuove strutture ricettive per lo sviluppo locale. Ogni città si dota di nuovi edifici per lo svolgimento delle funzioni pubbliche: si edificano i palazzi delle regioni, delle provincie e dei comuni, le sedi delle camere di commercio e i palazzi di giustizia ma anche gli edifici per il terziario più avanzato, come quelli che ospitano la compagnia telefonica di Stato, quella elettrica e la RAI radiotelevisione italiana, anche conseguenza della nazionalizzazione di alcune industrie strategiche per il Paese. L’intensificazione degli scambi, la crescita dei commerci e la circolazione dei prodotti industriali danno nuovo impulso alla fondazione e al rinnovamento di zone commerciali e di poli fieristici. I progetti per queste nuove aree metropolitane prevedono spesso la coesistenza di diverse funzioni e sono il risultato di un lavoro corale tra più progettisti. L’itinerario raccoglie esempi di edifici diversi per forma e funzione che, nelle loro peculiarità, offrono una panoramica eloquente di una fase storica, quella della rinascita del sistema, in cui si investiva nella progettazione e si testavano nuovi materiali costruttivi. Di queste “innovazioni del costruire”, spaziali e tecnologiche, restano oggi soprattutto le tracce; molti edifici di questa tipologia, infatti, sono in uno stato di profondo deterioramento, altri più integri attendono ancora di essere valorizzati.
Slug: opere
Numero di articoli: 60
Slug: f1
Numero di articoli: 40
Descrizione: ”La progettazione di una scuola moderna, deve nascere soprattutto dalla ricerca di uno spazio idoneo psicologicamente, oltre che funzionalmente, allo svolgersi dei problemi educativi”. Così scrive Ciro Cicconcelli, vincitore nel 1949 del concorso per un progetto di Scuola all’aperto e poi direttore del Centro studi sull’edilizia scolastica del Ministero della Pubblica Istruzione, che pubblica dal 1954 i quaderni di orientamento scaturiti dal confronto fra architetti e pedagogisti. Un primo traguardo del dibattito sull’istruzione è la riforma della scuola media, che diventa unica e obbligatoria nel 1960. Nello stesso anno, la scuola è il tema di un numero speciale della rivista di architettura “Casabella e Continuità” e della XII edizione della Triennale di Milano. Nel 1968 anche la scuola materna diviene pubblica e nel 1969 l’accesso all’università non è più limitato ai diplomati del liceo classico. Intanto la crescita demografica e l’urbanizzazione hanno provocato il boom dell’edilizia scolastica, con una media di quasi 800 nuovi edifici all’anno. Nel 1975 sono emanate, con decreto ministeriale, le prime norme tecniche sull’edilizia scolastica, che tengono conto delle indicazioni del Centro studi, concependo l’edificio come “organismo architettonico omogeneo e non come una semplice addizione di elementi spaziali, contribuendo così allo sviluppo della sensibilità dell’allievo e diventando esso stesso strumento di comunicazione e quindi di conoscenza per chi lo usa”. Iniziano in quegli anni le sperimentazioni sulle architetture prefabbricate. “Università. Progettare il mutamento” è il titolo del n. 423, di “Casabella” del 1977, dedicato al dibattito sulla riforma delle Università, dopo un decennio di contestazioni che, dalla politica, passano alla progettazione architettonica e urbanistica. Gli insediamenti universitari, più degli altri edifici scolastici, per la dimensione, la compresenza di una moltitudine di attività e i consistenti flussi di utenza, rappresentano delle vere e proprie infrastrutture, capaci di modificare radicalmente intere aree. Spesso inseriti nel contesto urbano o in prossimità, se non contiguità, di edifici storici, gli atenei possono però anche condurre una vita completamente autonoma, sotto forma di campus o di città universitarie. Proprio l’autonomia degli istituti è al centro delle riforme sull’organizzazione scolastica e universitaria italiana a cavallo fra XX e XXI secolo, con riflessi anche sulla conformazione dei loro spazi. L’itinerario consente dunque di riflettere sul ruolo dell’architettura scolastica e universitaria nelle vicende socio-politiche nazionali e sulla sua capacità di progettare il mutamento.
Slug: spazio-sacro
Numero di articoli: 48
Descrizione: Comune a tutte le epoche e le culture, l’architettura sacra può essere considerata una delle principali manifestazioni costruttive dell’uomo. In Italia, negli anni cinquanta e sessanta del Novecento, si assiste ad una rinnovato interesse per questo tema architettonico e per le sue derivazioni. Per i luoghi di culto della religione cattolica, determinante è stata la riforma liturgica decretata dal Concilio Ecumenico Vaticano II con la Costituzione Sacrosantum Concilium del 4 dicembre 1963. La più attiva partecipazione dei fedeli alla celebrazione ha imposto, infatti, di ripensare lo spazio sacro, contribuendo, con l’evoluzione dei linguaggi architettonici, a modificare sensibilmente la forma e l’allestimento delle nuove chiese. La nuove costruzioni sono state spesso stimolate dai Giubilei, ordinari e straordinari, ma importante è stato anche il ruolo della pianificazione urbanistica, che, nelle aree di espansione della città, ha previsto la presenza degli edifici di culto e di sepoltura delle diverse religioni. L’ampliamento dei cimiteri spesso diventa l’occasione per riformarne la struttura, consentendo ai progettisti operazioni di semplificazione e restituzione funzionale degli spazi ricorrendo ai linguaggi propri dell’architettura contemporanea. Riti civili sono invece quelli per la commemorazione di personaggi e eventi della storia nazionale, ai quali la forma architettonica assicura la continuità materiale con il presente e il futuro. Nel secondo dopoguerra, in particolare, il desiderio di consegnare al ricordo collettivo i drammatici eventi appena trascorsi, si concretizza nei monumenti ai caduti e ai martiri della Resistenza o nella musealizzazione dei luoghi teatro di avvenimenti diventati emblematici. L’itinerario è un percorso visivo fra spazi di culto e di sepoltura che si distinguono per l’accuratezza progettuale e l’oculata scelta dei materiali, con una sezione dedicata all’architettura come memoriale.
Slug: storie
Numero di articoli: 0
Descrizione: Sono percorsi tematici più circoscritti, spesso illustrati attraverso la produzione di un solo autore, che incarna in maniera esemplare il tema cui si fa riferimento. Anch’esse hanno un carattere esclusivamente esemplificativo e aperto e indicano direzioni di lettura che non si intendono esaustive. Le proponiamo come chiavi d’accesso secondarie ai contenuti del sito, utilizzando materiali d’archivio. Esse illustrano come da una narrazione più ampia (gli ‘itinerari generali’) possano poi derivare altre letture incrociate, storie particolari, il cui riconoscimento rafforza tanto la percezione delle opere che li rappresentano, quanto la percezione dei temi già illustrati negli itinerari principali.
Slug: un-paese-industrioso
Numero di articoli: 25
Descrizione: Il processo di industrializzazione dell’Italia è una delle lenti tematiche indispensabili per raccontare pienamente il nostro paese. Non si possono comprendere i linguaggi del moderno italiano, né si possono comprendere le conquiste dei nostri più famosi ingegneri, senza riflettere sul ruolo propulsivo del cosiddetto “miracolo economico”. Il boom economico ha avuto l’effetto di indirizzare architetti e ingegneri verso soluzioni innovative, delineando l’immagine inedita di un paese finalmente moderno. La forte crescita e lo sviluppo tecnologico che seguono la fine del Piano Marshall si riflettono in un ampio numero di industrie, edifici per uffici e per il commercio, depositi, sedi fieristiche e infrastrutture, raccolti in parte in questo itinerario tematico. L’itinerario accosta gli scatti di ponti e infrastrutture viarie – vere e proprie spine dorsali del paese – alle fotografie di alcune delle principali centrali idroelettriche e termoelettriche, costruite dal secondo dopoguerra ai giorni nostri. Al racconto di alcuni tra i principali complessi produttivi nazionali (Olivetti, Zanussi, Elmag, Mondadori, Benetton) fanno seguito le immagini dei luoghi del mercato, dei luoghi del commercio e dei poli direzionali. L’impressione complessiva che se ne ricava è quella di un paese che ha tenuto il passo della modernità. Un paese non solo industriale, ma industrioso. Un paese capace, allora come ora, di investire nel suo futuro e di trovare i linguaggi espressivi per veicolare un’identità alternativa a quella tramandataci dalla storia e dalla tradizione, non per questo meno viva e interessante.
Slug: x15
Numero di articoli: 0
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